Il prato su terreni inclinati

  • Famiglia:
  • Fogliame: Sempreverde
  • Categoria: Prato
  • Consigliata per: Giardino
  • Temperatura min.:
  • Altezza: 0,1 — 0,2 metri
  • Terriccio: Universale
  • Larghezza: 0,1 — 0,3 metri
  • Esposizione:
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Quando l’angolo d’inclinazione supera il 15%, i semi possono essere trascinati verso il basso dall’acqua piovana o per forza di gravità in caso di vento. Il problema si risolve con una geostuoia, cioè un graticcio in fibra naturale (iuta o canapa), che mantiene una certa umidità e scongiura l’erosione superficiale, perché appoggiandola sul terreno trattiene i semi in loco.
Esiste anche una versione che contiene i semi di appositi miscugli e anche i concimi già dosati. Il materiale naturale è biodegradabile: a distanza di qualche mese dalla posa, sotto il manto erboso già consolidato non rimane traccia della geostuoia. Il prato su geostuoia deve essere composto da un miscuglio di semi per prato rustico e resistente alla siccità, con un robusto apparato radicale (in grado di consolidare i primi 50 cm di terreno), meglio se a sviluppo stolonifero (che assicura l’estensione su vaste superfici in breve tempo). La dose di seme più idonea da spargere è pari a circa 50 g/mq, da evitare il prato all’inglese, troppo sensibile per questo utilizzo.

Il prato su terreni inclinati: come e quando irrigare

Per irrigare correttamente il manto erboso è indispensabile fornire acqua in modo omogeneo e in quantità correlate all'ambiente e all'andamento climatico. Irrigazioni eccessive possono favorire ristagni a livello radicale, che provocano marciumi, e anche pozzanghere in superficie, che favoriscono poi il disseccamento nell'erba e rendono impossibile camminare sul prato. Per contro, irrigazioni scarse favoriscono la formazione di radici troppo superficiali, che si disidratano rapidamente, e il prato assetato manifesta ingiallimento e seccume, si dirada fino a scomparire.

Occorre quindi calibrare le quantità di acqua in base alla stagione e alle condizioni meteo; la scelta migliore rimane quella di predisporre un impianto interrato dotato di irrigatori a scomparsa (pop-up), invisibili quando non sono attivi, attivato da un programmatore.

In alternativa si possono impiegare irrigatori di superficie in vari modelli statici, rotanti oppure oscillanti, attivati manualmente dal rubinetto o meglio con un programmatore.

Resta comunque indispensabile avere anche un tubo da irrigazione, preferibilmente dotato di carrello avvolgitubo su ruote o a parete, anche del tipo con riavvolgimento automatico, molto comodo, completando con una dotazione di pistole multifunzione con getto doccia, concentrato, diffuso a ventaglio e nebulizzato, utile per le piante delicate e le zone da poco seminate, anche sul manto erboso. 

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